Qual è l’oggetto che non può mai mancare in una cucina? Sorge quasi spontaneo se non ovvio rispondere dicendo il coltello: questo strumento di uso quotidiano rappresenta l’oggetto simbolo con cui uno chef degno di nota, si contraddistingue.
Entrando nello specifico, ci si accorge sin da subito che i coltelli non sono tutti uguali, perciò lo chef attento e preparato dovrà scegliere minuziosamente quali sono più adatti per poterlo aiutare nell’esprimere al meglio la sua idea di cucina. Dato che i
coltelli da chef saranno un investimento di uso quotidiano, è necessario sceglierli di buona qualità; devono essere resistenti, con una buona maneggevolezza e duraturi. Il
coltello da chef solitamente viene impiegato per tritare, sminuzzare, tagliare e fare i cubetti; il cuoco provetto è consapevole che nel commercio vi sono varie tipologie di coltelli e dovrà essere scrupoloso nel farne un attenta selezione. Un parametro che è bene non trascurare nell’acquisto di un coltello da chef è il peso; sembrerà banale ma un coltello da chef leggero andrà bene per lavorare con velocità e precisione, mentre uno più pesante richiederà più lavoro per tritare, ma molto dipenderà dagli alimenti con cui si ha a che fare.
Oltre al peso, occorre ribadire l’importanza dell’impugnatura nella scelta del coltello, che deve essere resistente facile da pulire e ben unita alla lama. Quest’ultima rappresenta la parte più solida del coltello, nello specifico è una sorta di condotto che trasmette la forza della pressione esercitata sul manico lungo tutta la lama. L’elemento più importante su cui si valuta e si distingue un
coltello da chef è proprio la sua lama, la quale va curata e conservata con precisione. Durante il lavaggio di un coltello si sconsiglia l’utilizzo di detergenti aggressivi ma basta munirsi di un sapone per piatti delicato e del lavaggio a mano, per finire con un’asciugatura immediata, sempre a mano e con un telo asciutto. Pensare che per una pulizia ottimale sia sufficiente una lavastoviglie per poi lasciarli asciugare all’aria è controproducente e pericoloso, dato che il movimento del lavaggio in lavastoviglie sbatte le posate tra di loro, rovinando il filo della lama dei coltelli; tutto ciò incoraggia la formazione di ruggine sulla lama, e dopo anni, contribuisce anche a degradare la qualità del manico.
Come tutti i prodotti di qualità anche i coltelli da chef necessitano di una manutenzione periodica; un coltello smussato non taglia più correttamente e diventa difficile da usare. Si raccomanda di farli affilare da un professionista 4 o 5 volte (o più) l’anno, secondo l’uso che ne fa lo chef, perciò occorre rivolgersi ad un professionista. Come per il lavaggio in lavastoviglie, sbattere il coltello da chef contro altri utensili accelererà il processo di smussamento, e ogni volta che lo si dovrà impugnare si incomberà nel rischio di ferirsi; pertanto utilizzare una barra magnetica a muro risulta necessario. I ceppi portacoltelli sono uno dei modi migliori per poter conservare il
coltello da chef, a patto però, di non infilarli dentro con violenza: un gesto del genere potrebbe provocarne la rottura della punta. In conclusione s’invita ad un uso responsabile dei coltelli da chef evitando il contatto della lama con liquidi coloranti, sali o sostanze corrosive; ricordandosi di non utilizzarli su superfici o materiali troppo duri, di fare sempre attenzione e di tenerli fuori dalla portata dei bambini.
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